sabato 14 dicembre 2013

La diagnosi e la curra della Periartrite

La diagnosi, quindi, dovrebbe comprendere anche una valutazione posturale, che sia in grado di mettere in luce anomalie della biomeccanica in generale e non solo del distretto specifico interessato da periartrite. Nessuno dei testi clinici adottati per arrivare alla diagnosi è doloroso in sé, trattandosi soprattutto di osservazioni della capacità di movimento, RMN ed esami radiografici.

E’ consigliabile sottoporsi anche ad una visita osteopatia, che valuta gli equilibri muscolari nel loro complesso. Soprattutto nel caso di periartrite della spalla, bisogna tenere presente che l’articolazione del braccio è completamente inglobata di muscoli, quindi risente dello squilibrio di diverse fasce muscolari. L’osteopata è in grado di formulare una valutazione completa del problema.

La cura della periartrite dipende ovviamente dallo stadio a cui è arrivato il processo infiammatorio. Non bisogna dimenticare, inoltre, che ogni soggetto presenta caratteristiche diverse e la patologia deve essere trattata basandosi sulle specificità individuali.

Primo passo per valutare la terapia da seguire è una corretta anamnesi e analisi del problema. Va innanzitutto inquadrato lo stadio dell’infiammazione, poi la causa originaria. Questo serve principalmente per determinare l’obiettivo della cura: se in alcuni casi si può mirare ad una completa guarigione, in altri si può solo alleviare la sintomatologia, perché il problema è cronicizzato.



Si diceva, prima, che ci sono casi in cui l’infiammazione è reversibile: se il soggetto è giovane ed esiste un processo infiammatorio causato da movimenti scorretti ripetuti, può essere sufficiente una terapia farmacologia, meglio se associata alla fisioterapia. Una volta regredito il dolore e superata la fase acuta, una ginnastica guidata serve a recuperare completamente il movimento. Addirittura, per alcuni soggetti, la fisioterapia è sufficiente di per sé a superare il problema.

Nel caso di trattamento farmacologico, le sostanze efficaci nel trattamento di questa patologia sono 
i FANS, antinfiammatori non steroidei. 

Se l’infiammazione è causata a vere e proprie lesioni, la fisioterapia non può essere da sola una soluzione definitiva al problema, quantomeno non può esserlo il mero trattamento manuale. Ad oggi, sono utilizzate strumentazioni fisioterapiche d’avanguardia, che svolgono la funzione di rigenerare i tessuti lesionati. E’ il caso della tecarterapia o della laserterapia, che hanno come effetto immediato una diminuzione del dolore.

Ulteriori trattamenti, applicabili nel caso di calcificazioni tendinee o di lesioni dei tendini che non ne hanno causato la rottura, sono il Lavaggio tendineo, il Microdebridment e le Radiofrequenze Pulsate. Quest’ultima, in particolare, agisce sul nervo che trasmette il dolore ed è poco invasiva. Per questo motivo vene adottata in tutti quei casi in cui il soggetto non può o non vuole essere sottoposto ad intervento chirurgico. 

I casi di calcificazione vengono altresì trattati con infiltrazioni di cortisone che, tuttavia, presentano come controindicazione un'inebolimento delle ossa e dei tendini, proprio in quanto avviano un processo di decalcificazione.

La chirurgia è la soluzione più indicata per i casi in cui nessuna delle terapie precedentemente illustrate ha prodotto effetti, ma, come per ogni altra patologia, l'azione migliore è la prevenzione. Se siete dei soggetti a rischio (ad esempio praticate uno sport che può provocare microtraumi) effettuate dei controlli periodici e intervenite tempestivamente in presenza di infiammazioni, anche se lievi.

I sintomi e le cause della Periartrite

La sintomatologia della periartrite può presentare diversi livelli di gravità, secondo l’estensione dell’infiammazione. I soggetti colpiti da questa patologia, lamentano innanzitutto dolore ma, se il problema viene sottovalutato e trascinato per molto tempo, risulterà compromessa la possibilità di movimento. Nella sua manifestazione più grave, la periartrite può essere invalidante, perché rende difficile, se non impossibile, compiere persino dei gesti elementari.

Il dolore si manifesta, inizialmente, in maniera discontinua. In questo stadio, la priartrite è reversibile, nel senso che non ci sono alterazioni permanenti al livello dei tendini o dei muscoli. Nella fase infiammatoria acuta, tuttavia, si avverte debolezza degli arti e difficoltà di movimento, fino ad arrivare ad una condizione in cui il dolore è avvertito anche a riposo. 




Oltre che nella fase acuta,tale sintomatologia può verificarsi quanto il problema si è cronicizzato, cioè quando a livello articolare ci sono delle lesioni permanenti, irreversibili. Questo si verifica in genere, in soggetti con più di 50 anni.

Le cause della periartrite sono spesso dei piccoli traumi ripetuti, ma ve ne sono anche altre, dipendenti da altre patologie preesistenti. Quanto detto si verifica, ad esempio, in caso di artrosi, anomalie strutturali, disequilibri muscolari., tendiniti o calcificazioni tendinee. In altri casi ancora, l’infiammazione è originata da lesioni o rotture del tendine o delle fasce muscolari circostanti.

Con riferimento alla periartrite scapolo-omerale, l’esperienza clinica dimostra che le cause possono avere origine anche da problemi legati a disturbi dei vasi sanguigni e dei nervi o, addirittura, da fattori alimentari. La causa più comune resta comunque la ripetizione nel tempo, di movimenti scorretti, che possono provocare dei microtraumi. Ecco perché, anche nello svolgimento dell’attività lavorativa, si rischia di compiere gesti a rischio.


Che cos'è la periartrite

La periartrite è un’affezione delle zone periarticolari, che consiste in un processo infiammatorio e si traduce in dolore nella zona interessata, che può comportare una ridotta mobilità. L’articolazione maggiormente colpita e quella della spalla e, in genere, sono i soggetti con meno di 40 anni ad esserne maggiormente colpiti

Il processo infiammatorio che conduce alla periartrite, riguarda principalmente i tendini e i legamenti, ma è più corretto affermare che possono essere coinvolti tutti i tessuti di natura fibrosa, intendendo con questo termine non solo i tendini, ma anche le borse sierose e il tessuto connettivo. La forma più nota di periartrite è quella della spalla, che interessa più di una articolazione. Il movimento di questa zona del corpo, infatti, avviene grazie al lavoro congiunto di molte articolazioni e coinvolge diverse parti della muscolatura: l’articolazione scapolo-omerale e quella acromion-clavicolare sono le principali.



Tuttavia, nei soggetti affetti da periartrite, non sempre è il muscolo della spalla ad essere infiammato: come si accennava in precedenza, il movimento del braccio e della zona toracica immediatamente adiacente, è frutto di un meccanismo complesso. Pertanto, l’affezione dolorosa può avere origine anche in uno dei muscoli della cuffia dei rotatori, responsabili di stabilizzare l’articolazione tra omero e scapola e, nel contempo, e di conferire l’ampia possibilità di movimento del braccio.

In alcuni casi, il processo infiammatorio ce conduce alla periartrite, può essere innescato da un’alterazione dell’osso: ad esempio, se l’articolazione acromio-articolare, che unisce la scapola al tronco, presenta delle alterazioni, col tempo può risultare compromesso il movimento del braccio e dare origine ad una infiammazione dei tessuti molli circostanti.